martedì 7 ottobre 2008

La giostra dei limerick

Chiara Fallani

Una classe di Firenze
con tutte le sue presenze
pubblica le rime,
ma solo le più carine,
quella classe di Firenze!!!...

Un vecchietto di Ferrara
aveva già pronta la bara
che riempì dopo un mese
per colpa di un cinese,
quel povero vecchio di Ferrara.

Una donnina di Grosseto
si ritrovò in pancia un feto
il cui padre venne a mancare
proprio il giorno di Natale,
quella vedova incinta di Grosseto.


Chiara Fallani e Valentina Masini


C'era un vecchietto di Cremona
che aveva una manona
la voleva sempre più piccola
e perciò prese una pillola,
il felice vecchietto di Cremona.

Giorgia Crescenzi

In quella classe di Firenze
non si dicon mai scemenze,
è una banda di ragazzini
uno GRANDE gli altri piccini.
Che bella classe quella di Firenze!


Ander Giannini

Una donnina di Grosseto
comprò un grande roseto,
rose bianche e rose blu,
ora soldi non ne ha più,
quella sciagurata donnina di Grosseto!

Il ragazzo di Livorno
fu messo dentro un forno
troppo caldo faceva
e così chiamò sua moglie Eva,
quel caloroso ragazzo di Livorno.

C'era una gatta di Milano
che mangiava con la mano
le cascò il cibo di bocca
e pensò che era una sciocca,
quella sciocca gatta di Milano.


Sofia Merlotti

C'era un ragazzo di Livorno
che a una fanciulla girava sempre intorno,
così la madre un po' alterata
gli tirò in faccia una frittata,
a quel povero ragazzo di Livorno!!

Un vecchietto di Piombino
litigava sempre col vicino
un giorno a urlare iniziarono
e alla fine s’ammazzarono,
quel litigioso vecchietto di Piombino.

Una ragazza di Firenze
Stava sempre a non far niente
La pigrizia la conquistò
E nessuno la sposò,
quella sfaticata ragazza di Firenze.


Hasikaa Grandini

C'era una donnina di Grosseto
che viveva sotto un frutteto.
Un giorno per la città partì
e così si fermò per sempre lì,
quella simpatica donnina di Grosseto.

C'era un ragazzo di Fiesole
che mangiava tante bietole,
così un giorno divenne tutto rosso
col mal di pancia a più non posso,
quel goloso ragazzo di Fiesole.

C'era un piccione di Matera
che felice non sempre era;
così un giorno se ne andò
e da quel giorno mai più tornò,
quell'infelice piccione di matera


Adele Perini

C'era una donnina di Grosseto
che lavorava in un grande frutteto.
Di nascosto mangiava la frutta
e un giorno la finì tutta,
quella ladra donnina di Grosseto

C'era un ragazzo conosciuto a Livorno
che lavorava notte e giorno,
così il suo capo contento
gli diede un grande aumento,
a quel laborioso ragazzo di Livorno.

C'era un piccione di Matera
innamorato di una colomba tutta nera
gli svolazzava sempre intorno
e solo la sera faceva ritorno,
quel passionale piccione di Matera.


Ilaria Nuti

Una classe delle Cure
non studiava niente, eppure
riusciva sempre a farla franca
consegnando carta bianca,
quell'ignorante classe delle Cure.

Quei pensieri di Firenze
tutti privi d'incoerenze
vagavano soli e improvvisati
fino a che su un blog si sono posati,
quei bellissimi pensieri di Firenze.

Quella donnona d'Agrigento
era un vero gran talento
nel finire in un sol boccone
tutti i pasti di mille persone,
quell'enorme donnona d'Agrigento.

Un piccione di Matera
entrò un giorno in una fiera,
poi mangiò velocemente
tutte le briciole della gente,
quell'affamato piccione di Matera.

C'era una donnina di Grosseto
che aveva un fidanzato discreto
di cui era molto innamorata
e al quale tutti i giorni faceva una crostata,
quella folle donnina di Grosseto.

Ecco il ragazzo di Fiesole,
che amava mangiare nelle ciotole,
vivere felice accanto ad un camino,
fare la vita di un bel gattino,
quello stravagante ragazzo di Fiesole.


Filippo Mani

La classe più brava del mondo
ama studiare a più non posso,
gli piace l'italiano
come un abbecedario
a quella classe migliore del mondo.

Quel gattino di Pistoia
tutto il giorno ormai si annoia,
sognerebbe un gran coniglio
per creare gran scompiglio
rincorrendolo veloce
con un miagolio feroce,
quel bizzarro gattino di Pistoia.

Una signora di Matera
amava fare l'arciera;
non era molto abile
e per sbaglio prese un disabile,
quella sbadata donnina di Matera.

C'era un ragazzo di Fiesole
che girava tra le penisole
cantando a squarciagola,
distruggendo ogni aiuola,
quel rozzo ragazzo di Fiesole.


Alessandro De Divitiis

C'era un vecchietto di Milano
che aveva un grande ano,
poi andava sul tetto
dove c'era il gabinetto,
quel vecchietto di Milano.

C'era un piccione di Matera
che suonava il violino con la mentoniera;
lo suonava in un concerto
in cui c'era solo lui sotto il cielo aperto,
quel buffo piccione di Matera.

C'era una donnina di Grosseto
che aveva un bimbo nel frutteto;
era un bimbo tanto basso,
che quasi quasi assomigliava a un tasso,
quella povera donnina di Grosseto.

C'era un ragazzo di Livorno
che lavorava tutto il giorno
facendo dei bei disegni
sugli importanti assegni,
quel simpatico ragazzo di Livorno.


Filiberto Famà

C' era un piccione di Grosseto
che voleva arrivare a Spoleto;
tutti sanno che un piccione
non poteva arrivar fin lì,
infatti nel tragitto morì,
quel pazzo piccione di Grosseto.

C' era quella donnina di Matera,
tutti sanno che un po' pazza era:
una volta a Livorno a piedi andò
e tutta riposata tornò,
quella stramba donnina di Matera.

Martina Uccisi

Un piccione di Matera
non sapeva che cosa volesse dire “era”.
Andò in una grande scuola
e gli insegnò una brava suora,
a quello studioso piccione di Matera.

Una donnina di Grosseto
lavorava in un frutteto:
ore e ore a lavorare
e non solo per mangiare,
quella lavoratrice di Grosseto

C'era un ragazzo di Livorno
che giocava tutto il giorno,
non si fermava mai a riposare,
perchè era troppo impegnato a giocare
quel giocoso ragazzo di Livorno.


Barbara Nermanni

Una donnina di Grosseto
andò nel suo frutteto
per vedere la sua frutta,
che cresceva molto brutta,
quella sfortunata donnina di Grosseto.

Un piccione di Matera
razzolava nella terra
per cercare la Cina,
ma cascò in una fucina,
quel povero piccione di Matera.


Francesca Zoppi

Un piccione di Matera
che beccava tutta la sera,
di notte svolazzava
per trovare chi lo amava,
quel piccione innamorato di Matera.


Daniele Furfaro

C'era una nonnina di Matera
che perdeva la dentiera,
cadde in bagno
dove c'era pure un ragno,
quell'imbranata nonnina di Matera.

C'era un gatto di Milano
che mangiò anche il Sultano.
Lapadrona si arrabbiò
e il suo gatto si mangiò,
quel povero sfigato gatto di Milano.

C'era un nonnetto di Bologna
che dava sempre rogna,
seduto sul divano
faceva un gran baccano,
quel dannato nonnetto di Bologna.


Emanuele Giovanni Invidia

C'era un gatto di Milano
che graffiava a tutto spiano,
correva a tutta randa,
ma si perse la mutanda,
quel furioso gatto di Milano.


Gabriele Paoli

C'era una signorina di Volterra
che suonava un flauto di terra,
suonava con allegria
alle mucche di sua zia,
quella spassosa signorina di Volterra.

C'era una signorina di Firenze
che prese a scuola un "NS";
la mamma la sgridò
e lei si ammazzò,
quella stupida signorina di Firenze.


Marta Sardi

La nostra classe (siam delle Cure!)
inventa rime allegre e mature.
Il nostro prof, poi, per benino
le copia tutte su un blogghettino,
le belle rime della classe delle Cure.

Dei ragazzini dal cervello fino
decisero pian piano di metter su un teatrino.
Andavan tutti i giorni lì a provare,
ma si scordavan sempre cosa dire,
smemorati ragazzini dal cervello fino.

Una strana famigliola di Messina
passò le sue vacanze giù in cucina
e se qualcuno le chiedeva "Ma che fate?!"
in coro rispondevan "Marmellate!"
quella golosissima famigliola di Messina.

Un omino di Fiesole
si cuciva le asole,
si faceva maglioni,
mutande e pantaloni,
quell'efficiente omino di Fiesole.

Tre amiche, un giorno, tutte d'accordo
disegnarono insieme un gran fuoribordo
Un capitano le prese sul serio
e le mise in mare senza criterio
quelle povere amiche tutte d'accordo!

Il Piè Veloce Achille,
corse, corse e ne superò mille;
gli era rimasto il più piccino,
che però gli fece lo sgambettino
allo sfortunato Piè Veloce Achille.

Un pccione di Matera
cantava sempre, sia di giorno che di sera.
Componeva facili canzoni
che cantava mettendosi i calzoni,
quell'intonato piccione di Matera.

Ho conosciuto una donna di Grosseto
che pensava sempre e slo al suo frutteto.
Vezzeggiava limoni e fragolette
cucinando loro deliziose costolette,
quella affettuosa donnina di Grosseto.

Un ragazzo di Fiesole
si cuciva le asole,
si faceva maglioni,
mutande e pantaloni,
quell'efficiente ragazzo di Fiesole.


Chiara Zurli

Un buffo vecchietto di Milano
leggeva li giornale a tutto spiano
passava le giornate seduto sul sofà
accarezzando il gatto che era sempre là
quel buffo vecchietto di Milano.

C’era un omino di Ferrara
che litigava sempre con la moglie Sara
ella, stanca del litigio,
lo buttò giù dall’edificio
quel disgraziato omino di Ferrara.

C’era un piccione a Matera
che volava intorno ad una ciminiera
il fumo che usciva lo accecò
e dentro ci cascò
quel cascherellone piccione di Matera.

Una donnina di Grosseto
lavava i panni nell’aceto
poi con calma li stendeva
e aspettava il sole che sorgeva
quella stravagante donnina di Grosseto.

C’era un ragazzo di Livorno
che studiava tutto il giorno
alla fine gli venne mal di testa
e si buttò giù dalla finestra
quello studioso ragazzo di Livorno.


Artem Martynyuk

Un piccione di Matera
rubava il cibo alla pasticcera;
essa se ne accorse
e al piccione il cibo tolse,
quell' affamato piccione di Matera.

C' era un ragazzo di Livorno
che dimenticò la torta in forno;
la torta si bruciò
e il ragazzo si incavolò,
quello sfortunato ragazzo di Livorno.


Deborah Gbegnikin

C'era un piccione di Livorno
che portava sempre un corno;
cantando con quella stridula voce
faceva cadere le gocce,
quello stonato piccione di Livorno.


Alina Victoria Cardos

C'era un gatto di Milano
che riposava sempre sul divano;
il suo sonno era profondo
e il suo pancione tondo tondo,
quel grosso gatto di Milano.

Una donnina di Caltanissetta
dormiva sempre in una casetta.
In quella casetta era felice
e le dava sempre la vernice,
quella donnina di Caltanissetta.


Maria Florio

C’era un vecchietto di Cremona
che decise di fare una tortona,
poi se la mangiò tutta in un boccon
e finì col mal di cuor,
quel prode vecchietto di Cremona.

C’era un piccione di Matera
che una volta volò fino alla Brughiera.
Incontrò uno strano ranocchio:
aveva soltanto un occhio.
Quel piccione esploratore di Matera...

C’era una donnina di Grosseto
che fu assalita da un uliveto.
Nella casa-rifugio
andò, con in braccio un archibugio,
quella guerringa donnina di Grosseto.

C’era un ragazzo di Fiesole
che non sapeva cos’erano le lucciole;
allora, insieme a uno zio bonario,
lo cercò sul vocabolario,
quell’ignorante ragazzo di Fiesole.




5 commenti:

Anonimo ha detto...

W Livorno ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !

Anonimo ha detto...

Cera una signora di Bologna
Che arrossiva per la vergonia
Di non essere bionda la signiora di Bologna

Anonimo ha detto...

fanno tutti quanti cagare ripetete sempre:"vecchietto,piccione...."

Anonimo ha detto...

fanno tutti cagare ripetete sempre:"vecchietto,colomba,firenze...."

Anonimo ha detto...

Belli ma troppo ripetitivi.e non vi lamentate voi altri