domenica 31 maggio 2009

Libri per l'estate...

... consigliati dalla II G ai ragazzi delle altre classi... (da cercare nella biblioteca della scuola o, se non c’è, in quella di quartiere).

Emanuele - Santiago Garcìa-Clairac, L'Esercito Nero:il regno dei sogni (misterioso e fantastico); J.FitzGerald McCurdy, Il Pugnale di Calad-Chold (avventuroso e spaventoso); J.R.R Tolkien, Il Signore degli Anelli (emozionante e avventuroso).

Adele - Sandra Scoppettone, Capelli viola (fa riflettere); Ulf Stark, Il paradiso dei matti (interessante e divertente); Joanne Herniman, Mahalia (molto bello).

Alessandro - Licia Troisi, La trilogia delle Cronache del Mondo Emerso, La trilogia delle Guerre del Mondo Emerso, La ragazza del Drago I e II.

Chiara F. - Serge Brussolo, Peggy Sue e gli invisibili, La farfalla degli abissi, Peggy Sue e la giungla rossa (avvincenti, misteriosi, intriganti, irresistibili); Leander Deeny, Gli incubi di Hazel (avvincente, affascinante, accattivante e... pauroso).

Chiara Z. - Stephenie Meyer, Twilight, New Moon, Breaking Dawn (bellissimi, misteriosi, indimenticabili); J.R.R.Tolkien, Lo Hobbit (avventuroso e fantastico); Bianca Pitzorno, Ascolta il mio cuore (storia di vita divertente e coinvolgente).

Daniele - Roald Dahl, Boy (divertente, entusiasmante); Hubert Schirneck, Rivogliamo Biancaneve (buffo, simpatico, strano); “Luca” e “Claudia”, La notte prima degli esami (entusiasmante, sorprendente).

Filippo - Mark Walden, High School Crimimal (molto bello e appassionante); Christopher Paolini, Eldest (molto interessante, meglio leggerlo dopo Eragon).

Francesca - Charles Dickens, David Copperfield (commovente, appassionante); Jerry Spinelli, Stargirl (Una ragazza anticonformista...); Sophie Kìnsella, I love shopping (spumeggiante, divertente).

Ilaria - Richard Wright, Ragazzo negro (bellissimo, profondo, semplice e chiaro); Stephenie Meyer, L’ospite (commovente e coinvolgente oltre ogni immaginazione); Ken Follet, Mondo senza fine (appassionante e travolgente, assolutamente da leggere).

Maria - Alphonse Daudet, Tartarino di Tarascona (Divertente, pieno di colpi di scena); Daniel Pennac, Signori Bambini, (esilarante, ganzissimo, mirabolante); Arthur Conan Doyle, Tutto Sherlock Holmes, 4 voll. (enigmatico, sensazionale, unico nel suo genere).

Marta - J. K. Rowling, Harry Potter (divertente, emozionante, magico); Stephenie Meyer, Twilight (New Moon, Eclipse, Breaking Dawn): romantico, coinvolgente, misterioso; Christopher Paolini, Eragon, Eldest, Brisingr (entusiasmanti, travolgenti, leggendari).

Martina I - John Grogan, Io e Marley (divertente e emozionante); Zoey Dean, Ragazze da film (dalla depressione alla gioia di vivere); Paola Mastrocola, Che animale sei? (dolce e commovente)
Martina II - Stephenie Meyer, Twilight, New Moon, Breaking Dawn (fantastici, avventurosi, romantici).

Sofia - Stephenie Meyer, Twilight, New Moon, Eclipse, Breaking Dawn (meravigliosi, ipnotizzanti); Ulf Stark, Il paradiso dei matti (divertente, affascinante); Roald Dahl, La magica medicina (divertente e raccapricciante).

Valentina - Bianca Pitzorno, La bambinaia francese (intenso, ispirato e affascinante); Charkes Dickens, Oliver Twist (un classico: Oliver vive nella miseria e nella sofferenza, ma riesce a superare le prove della vita); Michael Stephens, I misteri della grande foresta (genere fantasy, avventuroso, che ti prende).


Recuperi dai consigli per le estati scorse

Agata Christie, Dieci piccoli indiani; Dodge, Pattini d’argento; Charles Adams, La collina dei conigli; Jan Mc Ewan, L’inventore dei sogni; Joffo, Un sacchetto di biglie; Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato / L’ascensore di cristallo; Bradbury, L’estate incantata; Judith Kerr, Quando Hitler rubò il coniglio rosa; Mino Milani, Guerino il Meschino; Salgari, Il Corsaro Nero.

mercoledì 27 maggio 2009

Composti fantastici

SPOSTACASA

Invece di trascorrere una vacanza in una casa sconosciuta, questo fantastico apparecchio ti permetterà di portarti dietro, ovunque tu vada, la propria casa. (Gabriele)


LAVAOCCHIALI

Siete stanchi di avere occhiali sempre sporchi? Questo apparecchio ti permette di avere sempre occhiali puliti. Mettete gli occhiali nel contenitore e spazzole, spugne e saponi li renderanno in poco tempo splendidi! (Gabriele)


ACCUMULATÒRI

Grande recinto usato in campagna per raccogliere i tori. (Gabriele)


SALVAMATERASSO

Sono un gruppo di uomini che, quando, durante la notte, al bambino scapppa la pipì, lo portano al bagno e così evitano di bagnare il materasso. (Giorgia)

SALVABOTTIGLIE

Un gruppo di uomini che navigano per i mari per recuperare le varie bottiglie provenienti da isole sperdute con messaggi di aiuto all'interno. (Giorgia)


LAVAFULMINE

Basta essere colpiti da sporchi fulmini!! Il lavafulmine ci aiuterà a risolvere questo insistente problema: grazie a dei piccoli sensori posti sull'apparecchio, il magnifico oggetto spruzzerà una buona acqua fresca ed un buon sapone della maremma nella direzione di quella sporca scarica elettrica, cosi non avrete più problemi con germi e batteri!! N.B. l'oggetto pulirà il fulmine, ma con l'acqua potrebbe peggiorare il problema della piccola scarica di elettricità... (Adele)


SALVACHIAVI

Quando torniamo a casa stanchi morti, tendiamo a buttare le chiavi della casa o di quant'altro per terra o sul primo mobile che capita e spesso i preziosi oggetti per entrare in casa rischiano si scheggiarsi, così il salvachiavi è un simpatico portachiavi da attaccare al mazzo che rileva se l'oggetto è in volo e si gonfia formando una sorta di "piccolo paracadute" che farà appoggiare dolcemente le vostre chiavi al suolo! (Adele)


PORTAFUOCO

Ci siamo spesso trovati in una giungla sperduta senza attrezzi per accendere un semplice falò; così il portafuoco è un piccolo cofanetto non infiammabile che permetterà di portarsi un piccolo focherello nella giunga!! N.B. Prima di partire si consiglia di accendere il fuoco dentro al cofanetto. (Adele)


COPRICOSTO

Fazzoletto che copre i costi troppo cari. (Valentina)


PORTAORECCHIE

Scatola che porta orecchie nuove di zecca e ripulisce quelle vecchie. (Valentina)


SALVAFOGLIO

Quando si sbaglia nello scrivere facciamo un frego oppure usiamo il bianchetto. Ma ora entra in azione una pellicola con dei piccoli sensori che prevedono gli sbagli e quindi si alza in modo da non far passare il tratto sbagliato (alcune volte si inceppa). (Valentina)


GIRACHIAVI

Meccanismo elettrico che gira le chiavi nella serratura (Chiara)


LAVAOMBRELLI

Dispositivo meccanico da inserire nell' impugnatura dell'ombrello e collegato con il puntale. Esso permette la fuoriuscita di sapone che con la pioggia lava l'ombrello. (Chiara)


SALVAPENSIERI

Piccolo computer portatile a riconoscimento vocale che consente di memorizzare immediatamente le informazioni evitando che i pensieri possano sfuggire. (Chiara)

sabato 18 aprile 2009

Esercizi di stile


Anni fa lo scrittore francese Raymond Queneau pubblicò un libro in cui un breve episodio di vita quotidiana veniva riscritto in novantanove stili diversi. Abbiamo provato a fare una cosa simile a partire da un brevissimo resoconto sulla mattinata di venerdì 13 marzo.

La classe al concerto

Venerdì 13 marzo la classe II G della scuola media Calvino si è recata al Teatro Comunale per assistere a un concerto sinfonico. Alla fermata di via Borghini gli allievi, insieme agli insegnanti di musica e di lettere, sono saliti sull’autobus numero 1 e dopo circa un quarto d’ora sono scesi a Porta al Prato. Durante il concerto la maggior parte di loro ha seguito con attenzione, mentre alcuni hanno trovato più interessante farsi degli scherzetti da prima elementare. Al ritorno la scolaresca ha insistito invano per fermarsi alla gelateria Cavini. Verso le una e un quarto la classe è rientrata a scuola.

Fiorentino
Venerdi 13 marzo la classe 'la s'è recatha ai' treatho 'omunale pe' guardà un concerto musiale. Alla fermaa di' busse in via Borghini i raazzi son salii su i' busse numero 1 coi profe di musia e d'italiano e dopo un carto d'ora son scesi a Porta ai' Pratho. Durante i' concerto morti raazzi hanno seguito con attenzione ma artri han troato piu' interessante fa' casino come bambini di prima elementare. Ai' rithorno i figlioli volean piglia' i' gelao alla gelateria Cavini. Verso i' tocco e un carto la classe l'è riornaa a scola. (Filippo Mani)
(Deve essere letto a voce alta, anzi un po' strillato, a mo' di contadino, perchè l'effetto riesca bene!)
E ll'era i' venerdì 13 Marzo hando la classe sehonda gie della scola Calvino sè rehata al Teatro Comunale per vedere un concerto sinfoniho. Alla fermata di via Borghini sono saliti sul busse numero uno con i maestri di musiha e lettere e dopo circa un carto d'ora sono scesi alla Porta al Prato. Durante i' concerto dei figlioli hanno seguito, altri no, facendo dei giochetti da bimbi. Al ritorno i figlioli hanno voluto andare a prendere un gelato dal Cavini ma 'un ci sono andati. Verso le una e 'n carto son rientrati a scola. (Adele Perini)
Ingiurioso
Quello sfigato venerdì 13 marzo, la seconda G, classe di smidollati, si è dovuta scomodare per dormire durante un noiosissimo concerto sinfonico (lo chiamano loro...) a quell'inutile Teatro Comunale. Alla sporca fermata della sporca via Borghini, assieme a quei due smidollati professori di lettere e di musica, è salita come una mandria di ippopotami unticci in cerca di un posto dove schiacciare le loro mele da ippopotamo sudaticcio su quell'inquinatore di un bus (lo chiamano loro...) targato malamente con il numero 1. Dopo un quarto d'ora tra le ascelle puzzolenti di altri passeggeri, siamo maledettamente scesi a Porta al Prato. Durante spettacolo, se cosi si può chiamare, qualche sciocco ha pensato bene di ascoltare come vecchietti rammolliti, mentre altri, giustamente, si son divertiti a far quello che piu gli pareva! Al ritorno, quella banda di mammut pelosi ha isistito come scimmie insistenti per prendere un gelato un po' sciolticcio, perdendo un'ora di orribile matematica, ma naturalmente quei due smidollati di professori avevano di meglio da fare e quindi la classe è rientrata a quella maledetta ora, le 13 e 15!! (Adele Perini)
Uno stupido giorno, venerdì 13 – tra l’altro porta anche male - dei ragazzacci di II G della noiosissima sede Calvino sono usciti per fare una gitarella al malandato teatro Comunale. Per arrivarci hanno dovuto prendere l’1 dove altri mammalucchi bisbetici che c’erano sopra si sono messi a commentare sommessamente. Sono scesi, se così si può dire, visto che si sono catapultati fuori, a Porta al Prato. Durante il concerto i più mocciosi si sono messi a fare insulsi scherzetti da bambini cretini, gli alti facevano ipocritamente finta di stare attenti. Al ritorno hanno chiesto piagnucolando a quegli insegnanti senza cuore se potevano prendere un gelato in quell’insulsa gelateria in piazza delle Cure, il Cavini. Ma per fortuna è stato negato loro perfidamente. Tornati a scuola, sempre in modo disordinato, hanno ricominciato a fare baccano. (Maria Florio)
Entusiasta
Finalmente il 13 marzo la seconda G è andata nel bellissimo teatro comunale per assistere ad un magnifico concerto. Tutti contenti sono saliti sull'autobus con gli insegnanti di lettere e di musica. Durante lo strepitoso concerto quasi tutti gli allievi hanno seguito entusiasti, pochissime le eccezioni. Al ritorno qualcuno ha proposto di fermarsi alla gelateria Cavini. Anche se non è stato possibile, la maggior parte di noi era così contenta che è rientrata tranquillamente a scuola! (Daniele Furfaro)
Approssimativo
Mi sembra che il 13 marzo la classe seconda G della scuola media Calvino sia andata a teatro. Quale teatro non mi ricordo. C'era un concerto, suonavano qualcosa. In una via abbiamo preso l'autobus, c'erano due insegnanti con noi. Dopo siamo scesi. Qualcuno suonava, noi eravamo lì e io ho visto fare degli scherzi. Al ritorno volevamo un gelato invece siamo rientrati a scuola (Daniele Furfaro)
Rime
In un tiepido venerdì
una classe si riunì
per andare ad ascoltare,
stando attenti a non parlare,
un concerto orchestrale
al teatro comunale.
Dagli insegnanti accompagnati
gli alunni, un po' indisciplinati,
sul grande autubus sono saliti
dai professori ammutoliti.
Dopo appena pochi minuti
tra chiacchericcio, risa e starnuti,
ecco il teatro e finalmente
si fa colazione tra tutta la gente.
Durante il concerto molti bambini
hanno ascoltato l'orchestra e i violini
con interesse, attentamente,
mentre altri, distrattamente,
han preferito tra loro scherzare
perchè non sapevano che cosa fare.
Subito dopo l'esecuzione,
in premio alla loro assidua attenzione,
gli alunni han chiesto un buon gelato,
ma i professori non hanno accettato.
Così la classe un po' arrabbiata
all'una e un quarto a scuola è tornata.
(Ilaria Nuti)
Esitazioni
Quand’era? Ah, sì venerdì 13, ora ricordo. Ma cosa è successo? Hanno fatto un incidente... no, mi sembra che… no no no quello era venerdì 20, ah sì una classe, la II ‘’C’’, ah no, ‘’G’’, della Carducci superiore, non era quella, ah, la media Calvino, forse. E’ andata in Comune? O forse a Terni o al teatro Comunale? Boh, comunque ci sono andati col nº 21 o forse l’1: fatto sta che sono scesi giù tutti e 103, o erano 10? Boh! La maggiore… o forse la minore parte della classe è stata attenta al concerto… ah sì ora ricordo, erano andati al teatro Comunale o al Verdi, ma comunque gli altri hanno fatto palline di carta dei volantini con il programma e se le lanciavano…no no no: facevano stupidi scherzetti o qualcos’altro. Ma al ritorno volevano buttarsi sotto un’auto oppure volevano un gelato, ma non è successo né l’uno né l’altro. Dopo sono tornati a casa o a scuola e ... chi se lo ricorda? (Maria Florio)
Forse Venerdì... Giovedì (ma chi se lo ricorda?) 13 marzo la classe II G, no no... II I... II H... sono andati al Teatro Comunale o Regionale per ascoltare un concerto sinfonico. Alla fermata di...via... Poltrini? No, di via... Sorcini... (non ne azzecco proprio una oggi!!!) gli allievi sono saliti sull'autobus numero 1 (di questo son sicuro) con gli insegnanti di...(accidenti non me ne ricordo uno!) e dopo circa...10... 20... no no 15 minuti sono scesi a... Porta al...(aveva a che fare con l'erba)... ah sì, Porta al Giardino, no no era più corto... Porta al... Prato, ecco al Prato. Durante il concerto tutti i ... no, è impossibile, metà dei ragazzi sono stati attenti, invece gli altri hanno fatto, in poche parole, i cavoli propri. Al ritorno la scolaresca ha insistito per fermarsi alla Gelateria... Papini, no no... Porcellini... (non è importante, tanto il gelato non glielo hanno dato). Verso le due e... no, le una e... un quarto, la classe è rientrata a scuola. (Gabriele Paoli)

Venerdì 13 marzo, o forse era il 14 aprile? non ricordo bene, la classe... 2H? No, no la 2G della scuola... di che scuola erano? Insomma, di una scuola. Sono andati al Teatro alla Scala, no al Verdi... no alla Pergola, macché... al Teatro Comunale, sì proprio al Comunale, per assistere ad un'esibizione del circo Moira Orfei che era venuto a Firenze... No, forse erano andati al concerto, ma non ne sono proprio sicura, boh! Fatto sta che alla fermata di via Borghini (o di via Firenzuola?) sono saliti sull'autobus numero 1 o 17 con due suore accompagnatrici... no, no erano due spazzini, anzi due insegnanti, che dopo un quarto d'ora (o due ore?) sono scesi a Porta al Prato (o forse a Pisa?) e la classe è rimasta sull'autobus. No, anche la classe è scesa, certo! Durante la proiezione del film... l'esecuzione dei brani musicali, molti allievi sono stati attenti alla musica del maestro d'orchestra o dell'autista, non ha capito bene chi fosse. Ma altri si sono fatti degli scherzi da bambini di due mesi o forse di sei anni. Quando i turisti sono usciti... da dove? da una chiesa? un comune? o una baracca? Forse da un teatro... boh! Comunque sono usciti da qualche parte e hanno preso un treno che li ha portati alla gelateria, no, gli alunni ci volevano andare, ma i professori hanno detto che bisognava andare dal dottore e così alle una e un quarto o forse alle due la classe o il gregge di pecore è tornato a scuola! (Chiara Zurli)
Pignolo

Venerdi 13 marzo alle otto e cinquantacinque, la 2G, composta da 15 femmine e 12 maschi con un peso variabile tra i 35 e i 60 kili, 5 biondi, 5 castani e 2 mori di cui 3 portatori di lenti a contatto e 3 con gli occhiali di età compresa tra i 12 e i 14 anni, alti da 1,47 a 1,80, si è recata al teatro comunale costruito nel 1908 in Corso Italia. Alla fermata di via Borghini sono saliti con i docenti accompagnatori (prof.Valastro, insegnante di musica e prof. Ragazzini di lettere, sull'autobus 1A. Dopo essere scesi gli alunni hanno fatto merenda con schiacciata, succhi di frutta e merendine davanti al teatro. Dopodichè sono saliti a teatro e si sono accomodati nel palco centrale, disposti in semicerchio su 5 file.Dopo 1 ora e 40 di Bach c'è stata una pausa dove le ragazze hanno spettegolato, mentre i maschi riassumevano ad un compagno mal informato l'ultima serie di dragon ball. Alla fine dello spettacolo i ragazzi si sono alzati, si sono infilati i giubotti e quasi in ginocchio hanno supplicato i proff. per un gelato, mentre i docenti dicevano di no e sghignazzavano sadicamente vedendoli imploranti. Ma tutta la classe è stata portata a scuola alle 13 e un quarto per guardare un educativo video sugli infarti coronarici con la prof. Tavoni insegnante alla Calvino da ben 6 anni e laureata in matematica e scienze. (Francesca Zoppi)
Venerdì 13 marzo, dopo un'ora di storia ed essere andati in bagno, siamo usciti in fila per due, anzi eravamo dispari, quindi qualcuno era da solo e, dopo aver attraversato la strada sulle strisce, siamo arrivati alla fermata di via Borghini di fronte alla farmacia e al negozio di Alfio. Dopo 5 minuti e 34 secondi, no 35 per l'esattezza, è arrivato l'autobus n.1 dove c'erano 32 per sone e su cui siamo saliti in modo disordinato: per questo una signora anziana che tornava dalla parrucchiera ci ha guardato male da sopra i suoi occhiali tondi, comprati da un marocchino, con delle ditate sopra. Finalmente dopo 14 minuti e 9 secondi siamo scesi a Porta al Prato accompagnati da un sospiro di sollievo da parte dei passeggeri che erano sull'autobus. O meglio, soltanto di un tizio di circa 43 anni e 5 mesi con delle scarpe enormi numero 46 e una cravatta stropicciata che si stava lamentando con un anziano. Dopo quasi mezz'ora, o meglio 29 minuti, è cominciato il concerto ed alcuni allievi, precisamente diciassette, sono stati attenti alla musica che il maestro d'orchestra ci ha fatto sentire, mentre gli altri hanno chiacchierato per tutto il tempo, cioè per un'ora e 44 minuti. Quando siamo usciti e abbiamo preso l'autobus, abbiamo cercato invano di convincere i professori a prendere un gelatino da € 1 e 40 centesimi dal Cavini. Alle una e 13 minuti siamo rientrati a scuola. (Chiara Zurli)
Venerdì 13 marzo 2009 la classe composta da 27 alunni (16 femmine e 11 maschi) della Scuola Media "Italo Calvino" di via Maffei 3 (Firenze) si è recata al Teatro Comunale in Corso Italia per assistere ad un concerto sinfonico con tanto di orchestra e direttore d'orchestra. Alla fermata di via Borghini gli allievi sono saliti rapidamente insieme all'insegnante di musica (Valastro) e all'insegnante di Lettere (Ragazzini) e dopo 15 minuti e 40 secondi sono scesi a Porta al Prato. Durante il concerto circa 12 allievi si sono interessati all'evento, invece gli altri 15 alunni hanno trovato piu'interessante farsi degli scherzetti da prima, al massimo seconda elementare. Al ritorno gli alunni hanno insistito, senza successo, per fermarsi alla Gelateria Cavini in Piazza delle Cure (lato viale Volta). Alle ore 13, 17 minuti e 53 secondi la classe è rientrata a scuola. (Gabriele Paoli)

martedì 20 gennaio 2009

Anagrammi

ADELE PERINI
Linea di pere.
Le pere di Ian.
Daniele perì.
Reale piedin.

MARTINA TAHO
Ho tanta mira.
Ahi, tramonta!

ALINA CARDOS
La sorda Cina.

GIORGIA CRESCENZI
E anzi oggi cresco.

IONEL ROSCULET
Stilo nel cuore.
Un orto ceselli.

FRANCESCA ZOPPI
Franco Zip pesca.
Cappa con sferzi [1].

[1] Pezzi di tela impermeabile.

MARIA FLORIO
Filo raro mai.
Mai farò orli!

CHIARA FALLANI
Fichi alla rana.

ANDER GIANNINI
Inganni da neri
Nei grandi anni.
Rinnegai danni.
Granai indenni.

FILIBERTO FAMÀ
Tariffa mobile.
Beffa il marito.
Li affami, Berto!
Fatemi felibro [2].

[2] Poeta appartenente al felibrismo,
movimento letterario provenzale del XIX secolo.

DANIELE FURFARO
Udirò le fanfare.

ILARIA NUTI
L’aiuta INRI!

SOFIA MERLOTTI
Forse lì, ottima!
Ottimo sfilare.

FILIPPO MANI
Amo Filippin

VALENTINA MASINI
Lavan inseminati.

GABRIELE PAOLI
Ero il pagabile.
Ribelle o piaga?
Bollire pagaie.
Le ore pagabili.
Gioi pare bella.

MARTINA UCCISI
Arcaici smunti.

CHIARA ZURLI
Ci alzi? Hurrà!

GIORGIO RAGAZZINI
Giorni rozzi a Giga [3]

[3] Ridente cittadina del Nutistan

venerdì 26 dicembre 2008

Amicizia

Questa sezione contiene sia poesie che commenti a detti sull'amicizia

Marta Sardi

L'amicizia o trova gli uomini simili o li rende tali (Aristotele).
Io concordo pienamente con Aristotele quando proclama questa frase, perchè secondo me se l'amicizia sboccia fra due persone simili è perchè hanno interessi e passioni comuni, da condividere e discutere. Se invece nasce fra persone diverse deve per forza renderle in qualche modo più "vicine" e fargli condividere qualità e difetti "travasando" dall'una all'altra entrambe le cose in egual misura.

Giorgia Crescenzi

Ero arrabbiato con il mio amico: glielo dissi, e la rabbia finì. Ero arrabbiato con il mio amico: non ne parlai, e la rabbia crebbe.
Non dire qualcosa spesso fa stare male, nascondere non fa dimenticare, se non ne parli le cose non torneranno a posto da sole. Parlarne, sfogarsi, fa sentire liberi e spesso fa risolvere i problemi e magari scoprire che era un malinteso. A cosa serve tenerlo dentro se non a far crescere la rabbia?


Alessandro De Divitiis

L’amicizia è un frutto che matura lentamente.
L'amicizia è una cosa che si sviluppa col passare del tempo. Un amico ti è sempre accanto, soprattuto nei momenti in cui ne hai bisogno; invece un semplice conoscente non ti aiuta quando ne hai bisogno. Questa è la vera AMICIZIA .


Filiberto Famà

L'amicizia è un frutto che matura lentamente.
Questa, per me, è una frase importante e significativa, alla base dell' amicizia. La frase spiega che non si può diventare amici da subito, ma si diventa amici lentamente. Per esempio: c'era, all' asilo, un bambino che mi stava un po' antipatico. Poi ci siamo conosciuti e siamo diventati amici nel corso degli anni e lo siamo tuttora.


Barbara Nermanni

Amico è con chi puoi stare in silenzio.
Questa frase significa che quando l'amicizia e l'intesa fra due persone sono perfette non occorrono parole. Basta un'occhiata, una smorfia, o un cenno di assenso, e quindi si puo stare in silenzio, l'uno con l'altro. L'amico/a vero sa ascoltarti in silenzio anche tutta una notte senza manifestare noia o disinteresse, non esprime giudizi positivi o negativi, se non su richiesta.


Adele Perini

L'amico è la persona davanti a cui posso pensare ad alta voce.
Credo che ad un amico non vada nascosto niente e se è un vero amico non viene neanche di tenere un segreto. Poi all’amico fa piacere, secondo me, sapere anche i minimi dettagli di ciò che l’altro ha provato o fatto. Quindi mi sembra giusto pensare ad alta voce, perché il tuo amico capisce meglio il tuo modo di fare e di pensare e magari ti dà anche dei consigli se hai qualche problema.

Amico è con chi puoi stare in silenzio.
Lo so che con questa affermazione nego il discorso di prima, ma dal momento che l’amico ti conosce così bene non c’è bisogno di parlare nei momenti di imbarazzo, perché il tuo amico lo capisce quando ti trovi a disagio.


Daniele Furfaro

Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole.
Sì, perchè il falso amico se sei qualcuno sta con te, dopo, quando non sei più nessuno, ti gira le spalle e se ne va.


Chiara Zurli

Il falso amico è come l'ombra che ti segue finché dura il sole.
Perché sta con te quando ha bisogno del tuo aiuto e se ne va quando non gli servi più, cioè quando cala il sole. Il falso amico si serve delle tue capacità o delle tue conoscenze per ottenere qualcosa che da solo non potrebbe avere e molte volte si dimostra ingrato perché non ringrazia per gli aiuti ricevuti.


Filippo Mani

L'amicizia o trova gli uomini simili o li rende tali.
Questa affermazione significa che delle persone che diventano amiche e sono di carattere diverso l'uni dagli altri vengono influenzate dal carattere dell'amico o che finiscono per avere un carattere simile a quello dell'amico.


Valentina Masini

Il bello dell'amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile né la gioia della compagnia: è il fatto di scoprire che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi.
L'amicizia non vuole solo significare stare sempre insieme, divertirsi insieme ecc., ma vuol dire che siamo disposti a fidarci. Per esempio: io ho un segreto che non voglio che nessuno sappia, ma voglio dirlo alla persona di cui mi fido, che non lo dirà a nessuno perché io lo stimo.


Gabriele Paoli

- Cibo e Amicizia -

Come il cibo, l'amicizia.
Se ad un crostino manca il pepe,
lo metti!
Se all'amicizia manca amore,
l'aggiungi!
Il pepe lo metti con le dita,
l'amore l'aggiungi con il sentimento.
Con il cibo cresci
con l'amicizia di piu'!


Ilaria Nuti

Lasciati cullare dal miele dei miei occhi,
lascia che la luce del tuo cuore illumini il mio,
lascia che la pelle tremi sotto un lieve tocco di petalo rosato.
Lascia che il mio sguardo incontri il tuo, per ore, senza bisogno di parlare.


Il falso amico è come l'ombra che ti segue finché dura il sole.
Il falso amico (quello che non tiene veramente a te), ti è vicino solo nei momenti più felici, più sereni, quelli dove niente va storto: insomma, finchè c'è luce. Mentre nei momenti più bui, più malinconici, il falso amico ti abbandona, lasciandoti solo, deluso, spesso offeso, senza nessuno con cui sfogarti. Per me è ingiusto comportarsi in questo modo, perchè in un'amicizia è molto importante saper ascoltare e comprendere le tristezze e le difficoltà del compagno. Che cos'è un'amicizia senza lacrime, senza forti emozioni, anche negative, da condividere insieme?!

venerdì 7 novembre 2008

Poesie varie

Adele Perini

- Paura -

Io ho paura di quel giorno che verrà,
che senza preavviso mi strapperà dalla mia vita.
Io ho paura di quel giorno in cui saprò
che le due persone più importanti della mia vita
mi abbandoneranno con un ultimo respiro.
Ho paura che questo accadrà dopo un litigio.
Io ho paura che accadrà.

- Felicità -

Per me la felicità è contare su un vero amico
sapere che un famigliare sta bene
passare una bella giornata
andare a fare sport…
la felicità arriva all’improvviso
e ti cambia la giornata…

- Mi sposo -

Mi sposo con te
il mio unico mito
la mia speranza
la mia certezza
il mio calore
la mia coccola
si proprio te:
il mio pupazzo
(viva Happy Hippo!!)

- Lui -

Tutti hanno il loro amico immaginario
Un tipetto strano che ti dice e ti consiglia
È lui con cui si parla in preda alla rabbia
È con lui che si piange quando siamo disperati
È con lui che si urla in collera
E lui, da vero amico, ti porge una spalla
e ti ascolta con pazienza…
il nostro amichetto immaginario

Marta Sardi

- Il temporale -

Di già infuria la tempesta
ed in casa corro lesta.
Tuoni, lampi e nuvoloni;
cataclismi ed acquazzoni!
Meno mal’io son sicura,
è scomparsa la paura!
Stretta in una copertina
vado fino alla cucina;
prendo una camomilla
e poi me ne sto tranquilla.

Ilaria Nuti

Il prato dei tuoi occhi
mi culla dolcemente
in un morbido sogno
di lucciole e stelle
che piano scendono,
barcollando appena,
sui nostri ricordi
di lieve melodia.

domenica 2 novembre 2008

Una volta... ora...

Marta Sardi

Una volta avevo paura del mondo,
ero amica di tutti,
non uscivo mai sola senza la mamma.
Ora la paura è scomparsa,
ho pochi ma grandi amici
e sono autonoma e indipendente.

Una volta ero una piccola gattina,
leccavo tutti e tutti leccavano me,
davo a tutti piccole zampatine affettuose.
Ora sono una tigre ruggente,
ferisco e graffio al pari degli altri,
mi adeguo al mondo duro e crudele.


Ilaria Nuti

Una volta ero inconsapevole
spensierata, incosciente,
ero un filo d'erba nel deserto,
una scintilla nel buio,
ero allegria, gioia,
ero un sorriso...
Oggi sono diversa,
sono cambiata,
oggi so cos'è il mondo,
o almeno credo di saperlo,
so che non basta una lacrima per tornare indietro,
oggi sono un'altra persona,
sono una lieve palpitazione
che ondeggia solitaria in un campo silenzioso;
sono uno squarcio di luce
che piano si attenua e lascia posto all'ombra.


Giorgia Crescenzi

Un tempo ero un orsacchiotto indifeso,
una bambina allegra e buffa,
un germoglio fra mille fiori.
Ora sono cresciuta...
sono grande, consapevole,
sogno mille avventure...


Chiara Fallani

Una volta ero una stella nel cielo
poi sono diventata bimba
ora sono una ragazza
che sogna e che spera..

Una volta ero una gattina impaurita e insicura
che cercava una mano confortante,
ora sono una gatta che pensa,
ride, piange, parla e ascolta...

Una volta ero triste e sola
e mi chiedevo chi fossi. Ora
sono allegra ma ancora
mi chiedo "CHI SONO"?

mercoledì 15 ottobre 2008

Nessuno sa

Marta Sardi

Nessuno sa delle mie fantasie,
e delle mie mentali poesie,
delle infinite romanticherie
che penso e ripenso senza eresie.

Nessuno sa delle monellerie
che ho commesso da giovane senza rimpianti,
nessuno sa delle corbellerie
che ho comprato senza pensare ai risparmi.

Nessuno sa delle lacrime che ho versato,
che per vari motivi io ho sbagliato,
ma tutti sapranno da questo istante,
che chiedo scusa seduta stante.

Chiara Fallani

Nessuno sa dei miei segreti
perchè io li proteggerò fino alla fine.

Nessuno sa che vorrei ringraziare tutti
per avermi insegnato qualcosa
di bello e di importante

Nessuno sa che oggi sono felice
per aver visto un bambino triste sorridere

Nessuno sa che oggi sono felice
perché ho visto un fiore sbocciare


Valentina Masini

Nessuno sa cosa voglio fare veramente
vorrei fare giratine con loro

Nessuno sa che voglio fare un viaggio
e risolvere ogni problema

Nessuno sa che vorrei avere
la bacchetta magica per far
avverare tutti i miei desideri

Nessuno sa che vorrei essere
solamente io una ragazzina
dolce e simpatica

Nessuno sa che vorrei vivere la mia vita
guardando il mondo con i miei occhi
con amori e amicizie

Nessuno sa che
sono solamente io


Daniele Furfaro

Nessuno sa che
sono stato all’ospedale nel lettino dei bambini piccoli
che ho sette paia di scarpe da basket

nessuno sa che
il sangue mi fa impressione
che quando c’è il buio non mi sento a mio agio

nessuno sa che
da piccolo mi sono fatto la barba
comunque questa vita è bella
e la voglio vivere fino in fondo


Chiara Zurli

Nessuno saprà mai
qual è il mio giudizio
sulle persone.
Nessuno saprà mai
cos’è che mi rende
particolarmente felice
e cosa mi fa cantare.
Nessuno saprà mai
quanto ci tengo
alla mia famiglia
e ai veri amici
a cui confido le cose…
che nessuno saprà mai!


Ilaria Nuti

Nessuno sa che amo fantasticare,
trasformare la vita in un lungo gioco
di colori, parole, emozioni.
Nessuno sa che piango spesso quando sono sola,
semplicemente per liberare tutto ciò che ho dentro.
Nessuno sa che non sopporto l'ipocrisia,
che do importanza ad ogni piccolo movimento e gesto,
che vorrei rivelare al mondo intero quello che provo,
ma che non ce la faccio.
Nessuno sa che a volte penso di essere insignificante,
una stupida briciola dentro un mondo di rabbia, di paura.
Nessuno saprà mai che ho infinito bisogno di affetto, di amicizia,
che voglio amare ed essere amata,
che voglio respirare l'aria che sento intorno a me.
Nessuno sa che mi piace essere notata, stupidamente.
Che odio l'egoismo, l'essere schiaffeggiata di vergogna davanti a tante persone.
Nessuno sa che non mi piace quando mi vengono fatti i complimenti.
Ma voglio che ora tutti sappiano
che sono orgogliosa di avere gli amici che ho,
e che vi sono grata, perché non potevate farmi dono più bello che esistere.

Tu sei

Marta Sardi

Tu sei la mia ragione di vita,
la mia croce,
la mia delizia,
io che ti amo e tu non lo sai,
tu sei il mio inconsapevole tesoro,
tu sei tutto quel che c’è di bello,
sei la mia fonte di ispirazione,
la mia idolatria, il mio struggimento,
e tutto l’amore che è in me,
si riversa sempre e solo su di te.
Sei la mia meraviglia,
la mia sorpresa,
e quando ti vedo
mi stupisco sempre della tua perfezione.
Tu sei tutti i miei desideri non realizzati.
Tu sei il mio amore eterno e impossibile.

Chiara Fallani

Tu sei la persona che ho conosciuto per prima,
sei la persona che mi solleva
quando sto male
e sei tu il motivo per cui io vivo!...

Tu sei la persona che m'illumina il sorriso...
Non ti dimenticherò mai perchè
tu sei il mio rifugio.

Valentina Masini

Tu sei un amico
Tu sei la stella che nel cielo brilla
Tu sei il pensiero che non scorderò mai
Tu sei nella mia mente
ma non in un piccolo spazio
Tu sei stato il primo a parlarmi
anche dopo qualche litigio
Tu sei sostanza dei sogni miei
Tu sei veramente speciale
Tu sei la la fiamma che non si spegnerà mai
Tu sei e solamente sei nel mio cuore

Daniele Furfaro

Tu sei
un ragazzo che ha sofferto per la morte del nonno
ti sei rialzato con la forza del tuo cuore

Tu sei
un ragazzo di buon animo
uno sportivo possiamo dire
con il pallone in mano come una calamita
puoi diventare un giocatore
ma chi sa cosa farai

Tu sei ...


Chiara Zurli

Tu sei la presenza
che desidero avere accanto
in ogni momento.
La persona che vorrei
vedere ogni attimo,
che mi dà la forza
di superare le difficoltà.

Tu sei l’unica consolazione
nei momenti di tristezza.
Tu sei il rifugio dove
la mia mente e il mio pensiero
trovano riparo
in mezzo a un temporale
di sfiducia e solitudine.

Tu sei la prima stella
che compare la sera.
Tu sei fra tutte la più piccola,
la più semplice
e apparentemente insignificante,
ma quella che si nota
anche in mezzo…
all’universo infinito.


Ilaria Nuti

Tu sei il mio affetto, lo sei sempre stato,
sei il mio dolore in una lacrima solitaria,
un pugnale di cristallo
che piano scende su un manto di sentimenti.
Tu sei fragile, come la rugiada
che copre i miei pensieri.
Sei l'infinito, sei un sorriso che rende il cuore leggero.
Tu sei la mia canzone, una melodia che non si scorda facilmente.
Sei il mondo, l'universo immenso che piano,
lentamente come tutte le cose belle,
tramonta.

C'era

Marta Sardi

(Il compito)

C’era una banda di ragazzi,
allegri e rumoreggianti,
girati indietro a parlare coi compagni
ed a scambiarsi suggerimenti.

C’era il professore,
chino sul registro,
che segnava presenti e assenti
e zittiva la classe con piccoli cenni.

C’erano i segretari,
seri e compiti,
ma con un sorriso all’angolo della bocca,
che distribuivano i fogli ancora bianchi.

C’erano gli smistati,
che completavano il quadro,
con i loro libri sulle ginocchia,
e le loro chiacchiere sommesse.


Chiara Zurli

C’era, in un nuvoloso
giorno di novembre,
un vecchio che passeggiava
nella strada deserta.

C’era soltanto un gatto:
grigio come le nuvole,
fissava il vecchio
con i suoi occhi gialli.

C’era il paese coperto
da un mantello di solitudine
e di tristezza;
tutto sembrava addormentato.

C’era il sole nascosto,
sembrava addirittura
che non si fosse voluto alzare;
c’era solo il vecchio.

lunedì 13 ottobre 2008

Haiku

Francesca Zoppi

La neve scendeva
morbida sul prato
del parco.


Il sole alzandosi
supera le montagne
svegliando il villaggio.


La grandine cadeva
rumorosamente sui tetti
delle case.


La pagina del libro
raccontava quello
che avevo già vissuto.


Lo schermo del computer
riflette le immagini
dei miei pensieri.


Daniele Fùrfaro

Tutti i gatti
corrono felici
sui soffici tetti


Qui raggiungono
le mie spalle
le braccia morbide delle ragazze


In questo giorno d’estate
il mare ondeggia
sulla sabbia rovente


Si sentono le campane
le famiglie
stanno per arrivare


Nelle sere d’aprile
lungo la via
gli alberi sono tutti colorati


Abbaiano
tutti i cani
nell’attesa dei loro padroni



Chiara Zurli

Il tempo musicale
scandito
dalle onde del mare


L’alba all’orizzonte
lascia tutti….
incantati


Il cinguettare degli uccelli
è la musica
del bosco


Come un vecchio
che perde i capelli
così gli alberi in autunno


Risplende nel cielo
la luna di maggio
la notte è rischiarata


Dopo il temporale
tenebroso
c’è sempre il sole sorridente


Le farfalle
in primavera
sono fiori nell’aria


Ilaria Nuti

Cadono come pezzi di cielo
i bianchi petali
di fiori leggeri.


Notte
scuro vortice di stelle
che uccide il sonno.


La neve mi abbraccia
morta ormai la vita
dentro un manto di ghiaccio.


Soffice distesa di colori
copre la strada
come un letto d’autunno


Il rosa dipinge l’alba
nascita di un fiore
che piano sboccia


La natura si rispecchia
nel chiarore del mattino
di un lago di cristallo


Limpido cielo
guarda la natura sottostante
avvolgendola del tutto


Marta Sardi

Autunno,
foglie gialle e rosse
cadono.


Ragnatele invisibili
legano le foglie cadenti
come filamenti indissolubili.


Il cane abbaia
nella neve
e lì si rotola felice.


L’oca starnazza
nella guazza
e nel mio sguardo impazza.


Nella brezza mattutina
i teneri germogli
fremono debolmente.


Caffè, caffè!
cosa fai per me
più del tè?


Sotto il sole cocente
nell’estate torrida
le colline bruciano.


Gabriele Paoli

Quella sera d'estate
era più bella del mare,
nel ricordo!


Alessandro De Divitiis

Sull’uscio della porta
vidi un cane
sporco e vecchio


Una giornata nera
mi persi nella scuola
ero in un sogno


Segui la retta via
fino al frigo
o in pizzeria


Nella mia casa
viveva un fantasma
mio cugino


Mi addormentai di colpo
per un gran botto
sulla mia testa


Mi sono seduto
su un porcospino
che era appuntito


Avevo una gomma
con tanti buchi
da ogni lato


giovedì 9 ottobre 2008

Filastrocche

Valentina Masini

- Filastrocca dei mesi -

A gennaio è pioggia e gelo
e bianca la neve giù dal cielo.
A febbraio ecco puntuale
è arrivato il carnevale.
Marzo ventoso fa volare il mantello
marzo piovoso fa aprire l'ombrello.
I tulipani sono ad Aprile
e un bel mazzo primaverile.
A maggio vado ai giardini
e gioco con tanti bambini.
A giugno con gli amici
andiamo sulla bici.
A luglio vedo passare
una vela in mezzo al mare.
Ad agosto mi mangio senza fretta
d'anguria una bella fetta.
A settembre l'uva matura
inizia l'autunno per la natura.
A ottobre il vento toglie
dagli alberi tutte le foglie.
A novembre nel terriccio
cadono le castagne chiuse nel riccio.
Dicembre brilla con il Natale
l'albero,il presepe e l'allegria che sale!!!!


Ilaria Nuti

C'era un cavallo di Procchio
che amava travestirsi da pidocchio,
saltare sulla testa della gente,
che di lui non si accorgeva per niente,
e, continuando a fare le sue cose,
un bel giorno un problema si pose:
"Ma perchè io, tanto grande e bello,
faccio una vita da gran birboncello?"
Così, deciso, tornò alla sua vita,
senza accorgersi che ormai era finita.

Nel paese "Stravaganti"
c'è caffè per tutti quanti,
coca-cola a non finire
addirittura fino a svenire.
Il paese "Stravaganti"
è abitato dai giganti,
tutto il giorno quelli stanno
in panciolle, finché vivranno!

L'uccellino Gian Bernardo
vuol giocar sempre a biliardo,
poi svolazza trafelato
con ritardo assicurato.
"Il lavoro già mi aspetta!"
dice lui con tutta fretta.
Poi, affamato, il canarino
si sofferma su un camino,
perchè piano il fumo esce,
odorando di buon pesce.

Stamattina, con stupore
ho sentito un gran calore
che pian piano scivolava
ed il letto mio bagnava.
Spaventato son scappato,
dalla mamma sono andato,
lei mi ha detto: "Cosa hai fatto?"
Le racconto il gran misfatto:
"C'è un mostro là nel letto,
tutto giallo e maledetto!"
Lei mi dice: "Stai tranquillo,
mio piccino, dolce grillo,
la faccenda è piccolina,
è pipì di stamattina!"


Adele Perini

Se tra i banchi della II G
vuoi venirci a trovare
a tanta confusione ti devi adattare:
tra penne volanti
ed asini ambulanti
ti tocca immischiarti.
Urliamo di qui,
urliamo di qua,
ecco il professore
che a chiamare ci sta:
fino all'ultimo non facente
tutti danno retta al docente,
volano note con grandi ali,
ma non sono mica note musicali!
poi all'uscita ancora più che mai sbraitanti
con la mano salutiamo tutti quanti!


Alessandro De Divitiis

Era ancora notte,
quando tirò delle botte
a un ragazzino
che era un poverino.
Scappò come un bebè
che aveva in mano il thè,
se lo bevve in un sorso
alle spalle con un orso
ed era così peloso
e forse molto goloso.


Chiara Zurli

Un tempo molto lontano
era vissuto un nano,
dormiva in una caverna
con dentro qualche lanterna,
poi c'era anche il lettino
e anche un tavolino.
Lo gnomo intelligente
era sempre sorridente,
a tutti voleva bene
perché stavano insieme.


Maria Florio

Un vecchietto tutto pazzo
con la Spider partì razzo
che sembrava a “Speed-Rider”.
Ma fu subito in barella
e finì all’ospedale,
così povero in cannella
alle porte di Natale.
È di già terminata
la poesia malandata.


Filippo Mani

Giacomino Giacometto
canti sempre l’allegretto

pasta pasta vieni dai
che in terra non cadrai

vieni vieni finchè puoi
non pensare ai fatti tuoi

gioca gioca amico mio
tanto poi avrai finito

quanta carta sprechi sai
e in cielo non andrai


Daniele Furfaro

Corri, corri Giacomino
oggi stai nel bel lettino
veloce corri a scuola
ti daremo la pistola
spara spara sui birilli
troverai pure i grilli
veloce vieni a bere
troverai un bel bicchiere
svelto prendi una banana
per il fine settimana


Francesca Zoppi

La bambina era felice
di saltar la lavatrice,
il fratello si arrabbiò
e le disse:"smettila un po' ",
ma Rebecca si offese
e le scuse sue pretese,
Niccolò le chiese scusa
e le offrì una bella rosa,l
e sue scuse non accettò
e arrabbiata se ne andò.


Chiara Fallani

Cincillà, eccola qua
ma... mamma mia...
che frenesia!
smettila un po'
sennò...
la tua melodia
mi porta alla pazzia!!...

martedì 7 ottobre 2008

La giostra dei limerick

Chiara Fallani

Una classe di Firenze
con tutte le sue presenze
pubblica le rime,
ma solo le più carine,
quella classe di Firenze!!!...

Un vecchietto di Ferrara
aveva già pronta la bara
che riempì dopo un mese
per colpa di un cinese,
quel povero vecchio di Ferrara.

Una donnina di Grosseto
si ritrovò in pancia un feto
il cui padre venne a mancare
proprio il giorno di Natale,
quella vedova incinta di Grosseto.


Chiara Fallani e Valentina Masini


C'era un vecchietto di Cremona
che aveva una manona
la voleva sempre più piccola
e perciò prese una pillola,
il felice vecchietto di Cremona.

Giorgia Crescenzi

In quella classe di Firenze
non si dicon mai scemenze,
è una banda di ragazzini
uno GRANDE gli altri piccini.
Che bella classe quella di Firenze!


Ander Giannini

Una donnina di Grosseto
comprò un grande roseto,
rose bianche e rose blu,
ora soldi non ne ha più,
quella sciagurata donnina di Grosseto!

Il ragazzo di Livorno
fu messo dentro un forno
troppo caldo faceva
e così chiamò sua moglie Eva,
quel caloroso ragazzo di Livorno.

C'era una gatta di Milano
che mangiava con la mano
le cascò il cibo di bocca
e pensò che era una sciocca,
quella sciocca gatta di Milano.


Sofia Merlotti

C'era un ragazzo di Livorno
che a una fanciulla girava sempre intorno,
così la madre un po' alterata
gli tirò in faccia una frittata,
a quel povero ragazzo di Livorno!!

Un vecchietto di Piombino
litigava sempre col vicino
un giorno a urlare iniziarono
e alla fine s’ammazzarono,
quel litigioso vecchietto di Piombino.

Una ragazza di Firenze
Stava sempre a non far niente
La pigrizia la conquistò
E nessuno la sposò,
quella sfaticata ragazza di Firenze.


Hasikaa Grandini

C'era una donnina di Grosseto
che viveva sotto un frutteto.
Un giorno per la città partì
e così si fermò per sempre lì,
quella simpatica donnina di Grosseto.

C'era un ragazzo di Fiesole
che mangiava tante bietole,
così un giorno divenne tutto rosso
col mal di pancia a più non posso,
quel goloso ragazzo di Fiesole.

C'era un piccione di Matera
che felice non sempre era;
così un giorno se ne andò
e da quel giorno mai più tornò,
quell'infelice piccione di matera


Adele Perini

C'era una donnina di Grosseto
che lavorava in un grande frutteto.
Di nascosto mangiava la frutta
e un giorno la finì tutta,
quella ladra donnina di Grosseto

C'era un ragazzo conosciuto a Livorno
che lavorava notte e giorno,
così il suo capo contento
gli diede un grande aumento,
a quel laborioso ragazzo di Livorno.

C'era un piccione di Matera
innamorato di una colomba tutta nera
gli svolazzava sempre intorno
e solo la sera faceva ritorno,
quel passionale piccione di Matera.


Ilaria Nuti

Una classe delle Cure
non studiava niente, eppure
riusciva sempre a farla franca
consegnando carta bianca,
quell'ignorante classe delle Cure.

Quei pensieri di Firenze
tutti privi d'incoerenze
vagavano soli e improvvisati
fino a che su un blog si sono posati,
quei bellissimi pensieri di Firenze.

Quella donnona d'Agrigento
era un vero gran talento
nel finire in un sol boccone
tutti i pasti di mille persone,
quell'enorme donnona d'Agrigento.

Un piccione di Matera
entrò un giorno in una fiera,
poi mangiò velocemente
tutte le briciole della gente,
quell'affamato piccione di Matera.

C'era una donnina di Grosseto
che aveva un fidanzato discreto
di cui era molto innamorata
e al quale tutti i giorni faceva una crostata,
quella folle donnina di Grosseto.

Ecco il ragazzo di Fiesole,
che amava mangiare nelle ciotole,
vivere felice accanto ad un camino,
fare la vita di un bel gattino,
quello stravagante ragazzo di Fiesole.


Filippo Mani

La classe più brava del mondo
ama studiare a più non posso,
gli piace l'italiano
come un abbecedario
a quella classe migliore del mondo.

Quel gattino di Pistoia
tutto il giorno ormai si annoia,
sognerebbe un gran coniglio
per creare gran scompiglio
rincorrendolo veloce
con un miagolio feroce,
quel bizzarro gattino di Pistoia.

Una signora di Matera
amava fare l'arciera;
non era molto abile
e per sbaglio prese un disabile,
quella sbadata donnina di Matera.

C'era un ragazzo di Fiesole
che girava tra le penisole
cantando a squarciagola,
distruggendo ogni aiuola,
quel rozzo ragazzo di Fiesole.


Alessandro De Divitiis

C'era un vecchietto di Milano
che aveva un grande ano,
poi andava sul tetto
dove c'era il gabinetto,
quel vecchietto di Milano.

C'era un piccione di Matera
che suonava il violino con la mentoniera;
lo suonava in un concerto
in cui c'era solo lui sotto il cielo aperto,
quel buffo piccione di Matera.

C'era una donnina di Grosseto
che aveva un bimbo nel frutteto;
era un bimbo tanto basso,
che quasi quasi assomigliava a un tasso,
quella povera donnina di Grosseto.

C'era un ragazzo di Livorno
che lavorava tutto il giorno
facendo dei bei disegni
sugli importanti assegni,
quel simpatico ragazzo di Livorno.


Filiberto Famà

C' era un piccione di Grosseto
che voleva arrivare a Spoleto;
tutti sanno che un piccione
non poteva arrivar fin lì,
infatti nel tragitto morì,
quel pazzo piccione di Grosseto.

C' era quella donnina di Matera,
tutti sanno che un po' pazza era:
una volta a Livorno a piedi andò
e tutta riposata tornò,
quella stramba donnina di Matera.

Martina Uccisi

Un piccione di Matera
non sapeva che cosa volesse dire “era”.
Andò in una grande scuola
e gli insegnò una brava suora,
a quello studioso piccione di Matera.

Una donnina di Grosseto
lavorava in un frutteto:
ore e ore a lavorare
e non solo per mangiare,
quella lavoratrice di Grosseto

C'era un ragazzo di Livorno
che giocava tutto il giorno,
non si fermava mai a riposare,
perchè era troppo impegnato a giocare
quel giocoso ragazzo di Livorno.


Barbara Nermanni

Una donnina di Grosseto
andò nel suo frutteto
per vedere la sua frutta,
che cresceva molto brutta,
quella sfortunata donnina di Grosseto.

Un piccione di Matera
razzolava nella terra
per cercare la Cina,
ma cascò in una fucina,
quel povero piccione di Matera.


Francesca Zoppi

Un piccione di Matera
che beccava tutta la sera,
di notte svolazzava
per trovare chi lo amava,
quel piccione innamorato di Matera.


Daniele Furfaro

C'era una nonnina di Matera
che perdeva la dentiera,
cadde in bagno
dove c'era pure un ragno,
quell'imbranata nonnina di Matera.

C'era un gatto di Milano
che mangiò anche il Sultano.
Lapadrona si arrabbiò
e il suo gatto si mangiò,
quel povero sfigato gatto di Milano.

C'era un nonnetto di Bologna
che dava sempre rogna,
seduto sul divano
faceva un gran baccano,
quel dannato nonnetto di Bologna.


Emanuele Giovanni Invidia

C'era un gatto di Milano
che graffiava a tutto spiano,
correva a tutta randa,
ma si perse la mutanda,
quel furioso gatto di Milano.


Gabriele Paoli

C'era una signorina di Volterra
che suonava un flauto di terra,
suonava con allegria
alle mucche di sua zia,
quella spassosa signorina di Volterra.

C'era una signorina di Firenze
che prese a scuola un "NS";
la mamma la sgridò
e lei si ammazzò,
quella stupida signorina di Firenze.


Marta Sardi

La nostra classe (siam delle Cure!)
inventa rime allegre e mature.
Il nostro prof, poi, per benino
le copia tutte su un blogghettino,
le belle rime della classe delle Cure.

Dei ragazzini dal cervello fino
decisero pian piano di metter su un teatrino.
Andavan tutti i giorni lì a provare,
ma si scordavan sempre cosa dire,
smemorati ragazzini dal cervello fino.

Una strana famigliola di Messina
passò le sue vacanze giù in cucina
e se qualcuno le chiedeva "Ma che fate?!"
in coro rispondevan "Marmellate!"
quella golosissima famigliola di Messina.

Un omino di Fiesole
si cuciva le asole,
si faceva maglioni,
mutande e pantaloni,
quell'efficiente omino di Fiesole.

Tre amiche, un giorno, tutte d'accordo
disegnarono insieme un gran fuoribordo
Un capitano le prese sul serio
e le mise in mare senza criterio
quelle povere amiche tutte d'accordo!

Il Piè Veloce Achille,
corse, corse e ne superò mille;
gli era rimasto il più piccino,
che però gli fece lo sgambettino
allo sfortunato Piè Veloce Achille.

Un pccione di Matera
cantava sempre, sia di giorno che di sera.
Componeva facili canzoni
che cantava mettendosi i calzoni,
quell'intonato piccione di Matera.

Ho conosciuto una donna di Grosseto
che pensava sempre e slo al suo frutteto.
Vezzeggiava limoni e fragolette
cucinando loro deliziose costolette,
quella affettuosa donnina di Grosseto.

Un ragazzo di Fiesole
si cuciva le asole,
si faceva maglioni,
mutande e pantaloni,
quell'efficiente ragazzo di Fiesole.


Chiara Zurli

Un buffo vecchietto di Milano
leggeva li giornale a tutto spiano
passava le giornate seduto sul sofà
accarezzando il gatto che era sempre là
quel buffo vecchietto di Milano.

C’era un omino di Ferrara
che litigava sempre con la moglie Sara
ella, stanca del litigio,
lo buttò giù dall’edificio
quel disgraziato omino di Ferrara.

C’era un piccione a Matera
che volava intorno ad una ciminiera
il fumo che usciva lo accecò
e dentro ci cascò
quel cascherellone piccione di Matera.

Una donnina di Grosseto
lavava i panni nell’aceto
poi con calma li stendeva
e aspettava il sole che sorgeva
quella stravagante donnina di Grosseto.

C’era un ragazzo di Livorno
che studiava tutto il giorno
alla fine gli venne mal di testa
e si buttò giù dalla finestra
quello studioso ragazzo di Livorno.


Artem Martynyuk

Un piccione di Matera
rubava il cibo alla pasticcera;
essa se ne accorse
e al piccione il cibo tolse,
quell' affamato piccione di Matera.

C' era un ragazzo di Livorno
che dimenticò la torta in forno;
la torta si bruciò
e il ragazzo si incavolò,
quello sfortunato ragazzo di Livorno.


Deborah Gbegnikin

C'era un piccione di Livorno
che portava sempre un corno;
cantando con quella stridula voce
faceva cadere le gocce,
quello stonato piccione di Livorno.


Alina Victoria Cardos

C'era un gatto di Milano
che riposava sempre sul divano;
il suo sonno era profondo
e il suo pancione tondo tondo,
quel grosso gatto di Milano.

Una donnina di Caltanissetta
dormiva sempre in una casetta.
In quella casetta era felice
e le dava sempre la vernice,
quella donnina di Caltanissetta.


Maria Florio

C’era un vecchietto di Cremona
che decise di fare una tortona,
poi se la mangiò tutta in un boccon
e finì col mal di cuor,
quel prode vecchietto di Cremona.

C’era un piccione di Matera
che una volta volò fino alla Brughiera.
Incontrò uno strano ranocchio:
aveva soltanto un occhio.
Quel piccione esploratore di Matera...

C’era una donnina di Grosseto
che fu assalita da un uliveto.
Nella casa-rifugio
andò, con in braccio un archibugio,
quella guerringa donnina di Grosseto.

C’era un ragazzo di Fiesole
che non sapeva cos’erano le lucciole;
allora, insieme a uno zio bonario,
lo cercò sul vocabolario,
quell’ignorante ragazzo di Fiesole.




venerdì 3 ottobre 2008

Questo blog*

È il Giornalino della II G: la sua soffitta dei pensieri, la sua capanna o grattacielo sull'albero, la sua segreta città delle nuvole. Vi si potranno leggere i ricordi e le avventure, i grandi pensieri, i testi di-versi, le memorie che i geni dell'italiano e i testoni di questa classe piena di sogni produrranno nell'Anno di Mezzo. Un blog di lavoro e un caro d'iario (ops). Tutti insieme appassionatamente, si capisce.



* La presentazione è un mosaico di altri titoli proposti per il blog. La scelta tra una rosa di diciassette proposte è avvenuta per votazione.